A cura di dr.ssa Rossella Campigotto
La paura di farsela addosso è caratterizzata dal pensiero di avere un improvviso mal di pancia ed essere quindi obbligati a dover andare in bagno.
Cause
Le cause sono molteplici a seconda della variabilità individuale. In genere, però, vi è stato un episodio scatenante, in cui il paziente è stato molto male, in seguito ad un mal di pancia o ha sperimentato una reale incapacità momentanea di controllo o, in altri casi, un semplice virus o un comune mal di pancia possono dar vita a questo problema.
La persona, a causa della paura di “farsela addosso”, mette in atto tutta una serie di “tentate soluzioni” per risolvere il proprio problema. Per esempio evita di uscire di casa o di ritrovarsi in luoghi in cui non sa dove sia il bagno o dove non vi siano bagni nelle vicinanze.
Il soggetto costruisce delle vere e proprie mappe mentali dei bagni presenti nelle vicinanze, evita i mezzi pubblici preferendo l’utilizzo dei propri per evitare di dipendere dagli altri e poter correre alla ricerca di un bagno in caso di necessità.
Spesso la persona parla del proprio problema con amici o parenti e questo complica ulteriormente la sua risoluzione, in quanto tale tentata soluzione non fa altro che alimentarlo.
Quali sono i sintomi?
In genere, chi soffre di questo problema, della paura di perdere il controllo, non beve o non mangia cibi che potrebbero causare il mal di pancia (per esempio bevande fredde, verdure, alcolici, latticini, etc).
Spesso, in questi casi, si parla di colite nervosa ed il medico prescrive farmaci antidiarroici ed antispastici. Quando si capisce che questi farmaci non danno i risultati sperati e che il problema è di origine psicogena, si passa alla prescrizione di psicofarmaci. Ma anche questi farmaci potrebbero non avere l’effetto desiderato.
Il problema della paura di farsela addosso, a causa delle precauzioni e degli evitamenti adottati dal soggetto per gestire l’ansia, incide in maniera pesante sulla qualità della vita della persona che ne soffre.
Quali terapie a disposizione?
La Psicoterapia Breve Strategica è particolarmente indicata in questi casi, poiché utilizza protocolli di trattamento specifici che permettono in tempi brevi di risolvere il problema. Il terapeuta strategico adotterà una serie di stratagemmi per driblare le resistenze al cambiamento del paziente e raggiungere il risultato.
Il terapeuta lavorerà per creare un accordo, funzionale alla salute del paziente, fra la mente e le sue percezioni e l’apparato gastrointestinale. Cioè farà in modo che la mente pensi all’apparato in un modo flessibile e non così costante e invalidante, tanto da alterarne realmente la funzionalità. Lo scopo dell’intervento è quindi far in modo che l’apparato gastrointestinale non dia più da pensare alla mente del paziente che finalmente potrà occuparsi di altro.
Per poter ottenere risultati duraturi e, soprattutto, in tempi brevi, il terapeuta strategico adotta tecniche paradossali facendo in modo che il paziente affronti la propria paura: la paura evitata, infatti, diviene prima timor panico e poi panico vero e proprio.
La paura, invece, guardata in faccia, si trasforma in coraggio. Se il paziente continuerà ad evitare di guardare in faccia il fantasma che lo spaventa, continuerà a scappare dalla paura, ma se sotto la guida vigile del terapeuta, si volta a guardarlo in faccia, scoprirà che il fantasma, che lo aveva tanto spaventato e inseguito, svanisce.
La ricerca mostra che l’efficacia dei casi trattati si attesta al 95% e che il trattamento ha una durata media si 7 sedute, mentre lo sblocco avviene entro le prime 4 sedute (le sedute in psicoterapia breve strategica si svolgono ogni 15 giorni)
Per approfondimenti:
Nardone G., Paura, panico, fobie, Ponte alle Grazie Milano
Nardone G., Salvini A., 2013, “Dizionario Internazionale di Psicoterapia” .
Nardone G., Salvini A., 2004, “Il Dialogo Strategico“, Ponte alle Grazie, Milano –
Nardone G., 2000 “Oltre i limiti della paura“, Ponte alle Grazie, Milano
Nardone G., 2003 “ “Non c’è notte che non veda il giorno“, Ponte alle Grazie, Milano –
Nardone, G (2016). La terapia degli attacchi di panico. Milano: Ponte alle Grazie.
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